Purtroppo, non è così raro come si potrebbe pensare ritrovare parti che contengono amianto. È un tipo di minerale fibroso composto cioè da sottili fibre, che veniva largamente utilizzato nel passato in campo edile. Visto il suo largo utilizzo, si trovano ancora parti in amianto, soprattutto in eternit. È una specie di lastra realizzata con queste fibre e cemento. Si può sentir parlare anche di fibrocemento che è in pratica la stessa cosa. Con il passare del tempo, il materiale tende a disgregarsi per via dell’azione deteriorante degli agenti atmosferici, rilanciando quindi le pericolosissime fibre. Durante le operazioni di ristrutturazione e modifica, può capitare di ritrovare parti in amianto, noto anche come asbesto, che richiede quindi le dovute azioni di smaltimento amianto a Torino. Oggi vediamo in quali caso si procede con la rimozione vera e propria
Rimozione amianto: di che cosa si tratta
Come fa intuire il nome, si parla di rimozione nel momento in cui la parte in amianto viene tolta di mezzo in maniera definitiva. In pratica, la fonte del problema che rilascia le pericolose fibre cancerogene così facilmente inalabili, viene rimossa in pianta stante affinché non ci sia più il problema. È la situazione migliore che ci si possa sperare perché il rischio di inalare le parti pericolose viene azzerato una volta per tutte. Rispetto ad altri protocolli come l’incapsulamento o il confino, se gli esperti di smaltimento amianto a Torino scelgono la rimozione non occorre svolgere poi nel corso del tempo controlli e monitoraggi per valutare la situazione tenere il rischio più basso possibile. Si può dire che è quindi una soluzione davvero valida e la più auspicabile.
Rimozione eternit: quando si usa
Tuttavia, non si può sempre procedere con la rimozione poiché ci sono parti molto estese che sono contenute all’interno di edifici che, per il resto, sono in ottime condizioni. La rimozione, di solito, si usa solo per parti piccoli che possono essere spostate senza intaccare la tenuta della altre strutture.